CREDIAMO DI FARE COSA UTILE PORTARE A CONOSCENZA DI TUTTI I MODELLISTI INTERESSATI LE NOSTRE RICERCHE E STUDI IN QUESTO SETTORE, E’ OVVIO CHE QUESTO NON VUOLE E NON PUO’ ESSERE UN TRATTATO, MA VA LETTO CON LO SPIRITO DEI MODELLISTI DESIDEROSI DI APPROFONDIRE LE LORO CONOSCENZE STORICO \TECNICHE.
La “Targa” nautica, cioè l’immatricolazione navale
Secondo il Codice della nautica, la navigazione è definita da diporto quando viene effettuata a scopo ricreativo o sportivo ovvero non a fini di lucro. Il Codice prevede tuttavia la possibilità di utilizzare tali unità per fini commerciali quali il noleggio (charter) e la locazione, per l’insegnamento della navigazione e per attività sportive di diverso genere, quali la subacquea. Le unità da diporto si distinguono in base alla lunghezza e vengono definite come:
Natanti: unità con lunghezza pari o inferiore ai 10 mt.
Imbarcazioni: unità di lunghezza compresa tra i 10 e i 24 mt.
Navi: unità di lunghezza superiore ai 24 mt.
Oltre alla classificazione di cui sopra esistono norme specifiche che regolano la navigazione di unità particolari quali i Tender, le Moto d’acqua, le Tavole a vela ecc.
Ai Registri delle unità da diporto (R.I.D.) devono essere obbligatoriamente iscritte tutte le Imbarcazioni e le Navi. I Natanti che vi si iscrivono volontariamente passano automaticamente alla categoria delle Imbarcazioni assumendone il relativo regime giuridico. I Registri sono tenuti dalle Capitanerie di Porto, dagli Uffici Circondariali Marittimi e dagli Uffici Provinciali della ex Motorizzazione Civile (MCTC)
Le unità registrate vengono anche definite Unità immatricolate poichè all’imbarcazione viene assegnata una vera e propria matricola costituita da una sigla e un numero di identificazione (ad es. RM 411C) che dev’essere obbligatoriamente riportata in altezza di 20 cm sulle fiancate dello scafo (sulla fiancata di dritta a prua, e sulla fiancata di sinistra a poppa) oltre che sulle fiancate dei tender.
Identificazione dei tender.
Modellisticamente i 20 cm di altezza corrispondono a 2 mm in scala 1 a 100, solitamente nella realtà sono realizzati con lettere adesive, facilmente riproducibili con i vecchi trasferibili
Secondo la normativa attuale per le unità da diporto immatricolate è prevista l’assegnazione del numero d’identificazione unico, e, su richiesta, del nome (unico per sede d’iscrizione). Il numero d’identificazione è composto dalla sigla dell’ufficio d’iscrizione, dal numero d’iscrizione progressivo dell’ufficio e la lettera D se iscritta nel registro delle imbarcazioni o ND in quello delle navi da diporto.
Le sigle le trovate qui: http://www2.solovela.net/immagini/Normativa/08/Uffici.pdf.
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha istituito il Registro telematico per le unità da diporto immatricolate, si spera che questa attività parta al più presto. Attualmente se volete sapere se una immatricolazione da inserire sui vostri modelli è vera o di fantasia avete due modi, fotografare il natante in questione o andare alla capitaneria di porto di immatricolazione.
Il Tricolore, regolamento ufficiale governativo sulla nostra bandiera
Art. 12 – La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. Costituzione della Repubblica italiana, Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n° 298, Edizione Straordinaria, del 27 dicembre 1947 ed entrata in vigore il 1° gennaio 1948.
Il Tricolore va esposto in permanenza, ma non deve mancare mai, affiancato a quello azzurro stellato dell’Ue in queste quattro occasioni: 4 Novembre (festa delle forze armate), 25 Aprile (festa della liberazione), 7 Gennaio (festa del tricolore) e 2 Giugno (festa della republica).
I Colori
I tre colori sono stati inizialmente definiti dalle: circolare del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta del 18 settembre 2002 e circolare del segretario generale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà del 17 gennaio 2003. [nota: prima non erano definiti così correttamente essendo stampati in cotone , che Si stinge nel tempo, cosa che non succede al nylon e mancando un metodo univoco di misura del colore].
Verde: Pantone tessile 18-5642TC (Golf Green), chiamato nel testo verde prato brillante;
Bianco: Pantone tessile 11-4201TC (Cloud Dancer), chiamato nel testo bianco latte;
Rosso: Pantone tessile 18-1660TC (Tomato), chiamato nel testo rosso pomodoro.
Poi sostituiti dalle seguenti disposizioni: circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri nº UCE 3.3.1/14545/1 del 2 giugno 2004, che indica i nuovi codici Pantone tessile, su tessuto stamina (fiocco) di poliestere e Decreto Del Presidente Del Consiglio Dei Ministri 14 aprile 2006 “Disposizioni generali in materia di cerimoniale e di precedenza tra le cariche pubbliche”, (GU 174 del 28 luglio 2006) art. 31, commi 1 e 2.
Verde: Pantone tessile 17-6153 TCX (Fern Green – verde felce);
Bianco: Pantone tessile 11-0601 TCX (Bright White – bianco acceso);
Rosso: Pantone tessile 18-1662 TCX (Scarlet Red – rosso scarlatto).
Disposizione dei colori:
Bandiera orizzontale verde, bianco, rosso, con il verde adiacente all’asta;
Bandiera verticale verde, bianco, rosso, con il rosso in basso.
Le dimensioni
Seguono il rapporto 3 a 2, lunga 3 e alta 2.
Quelle ufficiali sono:
In interno 150×100 cm, con l´asta alta 250 cm
In esterno 450×300 cm oppure 300×200 cm, con asta da balcone di 4 metri oppure asta da terra di 8 metri
Le Regole
- Va esposta accanto a quella europea, alla stessa altezza.
- Va alzata per prima e ammainata per ultimo.
- Nel caso siano esposte più bandiere, quella italiana deve occupare il posto d’onore; se sono dispari, va al centro.
- In segno di lutto, le bandiere all’esterno sono tenute a mezz’asta.
- Durante i funerali, vengono applicate due strisce di velo nero.
- Negli edifici pubblici, la bandiera va esposta negli orari d’ufficio; nelle scuole, nei giorni di lezione.
- La bandiera viene esposta dall’alba al tramonto, ma non in caso di tempo inclemente.
- Nelle ore notturne, può essere esposta se il luogo è bene illuminato.
- Se portata in cerimonie pubbliche, deve stare al primo posto.
- Deve essere esposta in buono stato ed esposta correttamente.
- Sulla bandiera non possono essere applicate ne figure, ne scritte.
- Non deve mai toccare il suolo né l’acqua e non deve mai essere usata come copertura di tavoli o come qualsiasi tipo di drappeggio.
Le bandiere definizioni, forme caratteristiche e tipologie
Elementi di una bandiera:
La bandiera può essere anche messa in verticale, anziché in orizzontale come consueto. Le bandiere verticali hanno spesso proporzioni diverse da quelle orizzontali e a volte presentano colori ruotati ma mai lo stemma. Una bandiera verticale dotata di un bastone per essere trasportata nel corso di parate o manifestazioni simili si chiama gonfalone.
Le bandiere nazionali (dette insegne per i corpi militari come la marina) possono essere civili, di stato, di guerra: solo le prime possono essere usate dai privati cittadini.
Un particolare tipo di bandiera della marina è la bandiera di bompresso (inglese, jack) che viene issato sull’albero di bompresso in determinate occasioni (solitamente quando l’unità è alla fonda).
Il termine drappello che oggi indica un gruppo di soldati, era una striscia di drappo utilizzata come insegna distintiva e simbolo del punto di raccolta per i combattenti (es.: i gonfaloni innalzati sui carrocci comunali nel medioevo).
Stemma e Bandiera Marina Mercantile e/o Civile Italiana e confronto con quelli della Marina Militare Italiana
I Codici ICAO e le segnalazioni ottiche con bandiere
I
Delle 26 bandiere che individuano le lettere dell’alfabeto, le prime due sono gagliardetti, le altre 24 sono bandiere di forma rettangolare; i numeri e il distintivo del codice internazionale dei segnali sono pennelli, mentre le tre bandiere ripetitrici sono guidoni.
Alcune bandiere possono essere issate isolatamente acquisendo particolari significati quali richieste di soccorso, indicazioni di manovre particolari, segnalazioni dell’insorgenza a bordo di un particolare pericolo, ecc..; altre, se issate sulla randa delle imbarcazioni a vela da regata, individuano lo stato d’appartenenza; altre ancora, se issate isolatamente nel corso di una regata, indicano l’insorgere di problemi.