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SLC SILURO A LENTA CORSA (MAIALE)

SLC                      diverse scale

Proprietario  Pellegrini Carlo    sede modello  PISTOIA

Realizzazione  Pellegrini Carlo

                               

Il siluro a lenta corsa, sigla SLC, conosciuto anche come “maiale”, fu un sommergibile tascabile di forma simile a un siluro, adatto a trasportare, a bassa velocità, due operatori muniti di respiratori subacquei autonomi e una carica esplosiva da applicare occultamente alla carena della nave avversaria all’ormeggio. Venne usato dalla Xª Flottiglia MAS della Regia Marina italiana durante la seconda guerra mondiale per azioni di sabotaggio contro navi nemiche, spesso ancorate in porti militarmente difesi. Il 19 dicembre 1941 i maiali (usati dalla Xª Flottiglia MAS) effettuarono la loro azione più nota, l’affondamento delle navi da battaglia britanniche HMS Valiant e HMS Queen Elizabeth. I militari italiani, per riuscire a fornire questi siluri alle numerose basi segrete (un esempio è la base dell’Olterra), facendoli passare inosservati, dovevano smontarli e trasportarne i vari pezzi separatamente fino a destinazione, dove poi venivano rimontati.

TECNICA : I primi siluri a lenta corsa elaborati poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, erano lunghi 7,30 m e avevano un motore elettrico di 1,6 hp di potenza; l’alimentazione era fornita da una batteria d’accumulatori. La velocità massima era di 3 nodi con un’autonomia di circa 15 miglia alla velocità di 2,5 nodi. Era costituito da tre sezioni: nella prima, di forma arrotondata per favorire la navigazione del mezzo, era collocata la carica (230 kg circa di tritolite) con i relativi congegni di scoppio. Tale parte, chiamata testa di servizio, veniva staccata dal resto del mezzo e applicata sotto la chiglia della nave. La parte centrale, di forma cilindrica denominata corpo centrale, conteneva le batterie ed esternamente le strutture sulle quali erano ricavati i posti per i due operatori. Nella terza, di forma tronco conica denominata coda, era alloggiato il motore e l’armatura che portava le eliche e i timoni.

PROFILO D’ATTACCO : I siluri a lenta corsa sono chiusi in appositi cilindri a tenuta stagna, disposti sulla coperta del sommergibile avvicinatore, all’interno del quale si trovano gli assaltatori. Per mettere in mare i siluri a lenta corsa, il sommergibile deve avvicinarsi il più possibile al porto nemico, tenendo conto delle difficoltà naturali e di quelle costituite dalla difesa nemica.     Usciti dal sommergibile gli uomini estraggono i siluri a lenta corsa dai cilindri e si accertano che non abbiano subito danni durante la navigazione. Quindi procedono con gli stessi verso l’imboccatura del porto seguendo le indicazioni della bussola luminosa. Durante l’avvicinamento l’equipaggio tiene la testa fuor d’acqua per orientarsi e per respirare l’aria naturale; intanto la velocità viene ridotta all’avvicinarsi del raggio di sorveglianza delle sentinelle nemiche. In caso di pericolo, il siluro a lenta corsa compie una rapida immersione  All’imboccatura del porto si trova solitamente una rete di protezione, per oltrepassare la quale il “maiale” cerca un varco sottostante, se esiste, oppure viene creato con l’alza-rete o il taglia-rete. Una volta all’interno del porto, a bassa velocità e con mezza testa fuor d’acqua (“quota occhiali”) l’SLC si dirige verso il bersaglio assegnato (una nave) fino ad avvicinarsi ad una trentina di metri, dopo di che si immerge fin sotto la nave. Qui emerge lentamente fino a toccare la carena della nave bersaglio.         Mentre il pilota controlla il “maiale”, il secondo uomo procede a collocare una cima, fissata tramite tenaglie a vite alle due alette di rollio che stanno su ciascun fianco della carena. Una volta fissata la cima, il secondo stacca la testa del “maiale”, dove si trova la carica con 300 kg di esplosivo, e la collega alla cima, sotto la carena della nave bersaglio, regolando la spoletta ad orologeria per le seguenti due ore e mezzo.   Dopo di che, l’equipaggio si allontana con il SLC emergendo lentamente e torna al sommergibile avvicinatore.        Il Modello navigante costruito completamente in lamiera di ferro dello spessore di mm. 1,5.   Lunghezza  cm 150 diam. cm 12,5 con un peso di kg. 18,5 ( senza equipaggio).

I due piloti sono realizzati completamente in bandella di ottone (fuori che le teste) con un peso complessivo di kg. 1,7 ed hanno all’interno una camera stagna di 0,6 lt. (1° pilota) e di 0,3 lt. (2° pilota), in modo da creare due bolle d’aria utili a mantenere verticale il battello in fase di immersione.

In navigazione il modello viene diretto con i timoni (verticali e orizzontali) posti a poppa dietro il flusso dell’elica ed in superficie i piloti hanno solo le spalle fuori acqua. Grazie ad una cassa di immersione da 1 lt.  interna, a comando radio, il battello si può immergere anche staticamente.

IL MODELLO : Costruito su piani dell’Ass. Modellisti Bolognesi

 

 

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