Il modello del cacciatorpediniere CAIO DUILIO realizzato nel 2015 da Alessandro Cherubini, non rispondeva agli standar modellistici dell’associazione, quindi è stata decisa la ristrutturazione completa del modello – solo lo scafo è rimasto quello originale, al quale però è stata effettuata una completa riverniciatura con i colori più attinenti alla realtà (RALL 7000) .
Il resto del modello è stato completamente riprogettato con una nuova ed accurata realizzazione delle sovrastrutture, (armi, radar ecc. ) , una particolare attenzione è stata posta nella progettazione e realizzazione della plancia di comando (in origine al modello non erano state fatte le vetrature e quindi di fatto la plancia era solo figurativa.
Come vedremo nella parte fotografica del Work in progress del restauro (o meglio del rifacimento) il lavoro di fatto è stata una completa trasformazione del modello.
Il progetto e il restauro è stato eseguito da LAMBERTO PICCHI nei mesi a cavallo fra la fine del 2022 e i primi del 2023 per essere presentato nella sua nuova veste alla MODEL EXPO ITALY di Verona a marzo 2023.
IL PROGETTO (linee guida)
Data la grande scala del modello ( 1 a50) viene presa in considerazione l’idea di dettagliare il più possibile tutte le parti della nave, con la realizzazione anche di minimi particolari,( postazioni antincendio, le scritte, i portelli ecc. ) Viene progettata la realizzazione delle vetrature della plancia e quindi la realizzazione come al vero del suo arredo interno (console varie – banco di manovra ecc) , la plancia riceverà una doppia illuminazione blu (notturna) e bianca (diurna) inoltre con l’utilizzo di micro led verranno illuminati i pannelli delle spie, gli schermi delle console ecc. Altra parte del modello soggetta ad un radicale rifacimento è la parte poppiera della nave con l’apertura dell’Hangar e la realizzazione del suo allestimento interno, così come il ponte di volo.
Per portare a compimento questo progetto è stato indispensabile un lungo lavoro di ricerca, per reperire foto, documenti, disegni, e quant’altro fosse di utilità, il materiale è stato quindi reperito consultando libri e riviste editi dalla M.M.I., internet, e riviste di settore.
LA REALIZZAZIONE
Prima di iniziare la realizzazione delle varie parti è stata fatta la completa fasciatura di TUTTE le sovrastrutture della nave fatte originariamente in legno e stuccate (già si vedevano delle crepe nelle stuccature e nelle giunzioni) con lamine di plasticard dello spessore variante a seconda dei casi da 0,25 mm a 0,50 mm. Questo procedimento permetterà di avere sia una solidità nel tempo (niente più crettature) che di simulare eccellentemente le lamiere.
Il lavoro principale riguarda la plancia di comando, viene tagliata la finta vetratura fatta in compensato, e realizzata la vetratura con vetri in plasticard trasparente inseriti nella corniciatura, così è possibile vedere le sistemazioni interne, anch’esse tutte ricostruite e sistemate come da schema di piattaforma della nave, gli schermi dei vari sistemi sono illuminati con microled di vari colori da 0,4 mm. L’illuminazione della plancia è doppia ,led blu per la notte e led bianchi a luce fredda per il giorno. La plancia è animata con la presenza dell’equipaggio i vari membri (ufficiali, sottufficiali e marinai) sono realizzati al computer in scala 1 a 50 ,plastificati, e ritagliati, questi figurini sono ovviamente piatti ma data la loro posizione all’interno della plancia è accettabile.
La seconda parte molto importante è stata l’apertura dell’hangar e la realizzazione del suo interno, dove fra l’altro trova posto un elicottero e la rimessa del gommone a scafo rigido e di altri sistemi, anche in questa zona della nave l’illuminazione è doppia come per la plancia, infine il nuovo ponte di volo realizzato in compensato ricoperto con plasticard da 0,50mm ed illuminato al suolo con microled da 0,6mm bianchi e blu a seconda della funzione, inoltre sono presenti i semafori con luci rosse e verdi. Installato sul ponte trova posto un elicottero in fase di pre- decollo con la rotazione delle pale e tutte le luci accese (questa accensione del rotore e delle luci è radiocomandata).
Utilizzando fili di ottone di diametro appropriato (0,6 mm) sono state realizzate le varie battagliole (mancanti prima del rifacimento) saldando a stagno i fili fra loro. Per quanto riguarda invece la parte del ponte di volo dopo essere state saldate è stata aggiunta la rete in corda (per simulare la realtà è stata utilizzata una rete finissima a maglie strette in plastica trovata in commercio e usata per realizzare le moscaiole) e verniciata in bianco.
Vengono di seguito rifatti tutti i sistemi radar, motorizzati (con diversi numero di giri) e reinstallati in posizione nei vari punti delle sovrastrutture. L’accensione dei radar così come tutte le luci di bordo (tranne il ponte di volo) vengono accese manualmente tramite interruttori celati fra le strutture e quindi non visibili.
Anche i sistemi d’arma vengono tutti rifatti, autocostruiti e inseriti nella loro posizione, sui vari ponti. Una particolare attenzione è stata usata nella realizzazione delle innumerevoli griglie di areazione presenti sulla nave, soprattutto per la differenza di forme e misure fra loro, le griglie sono state realizzate al computer, stampate e plastificate, e una volta ritagliate sono state inserite nelle cornici (plasticard mm 1×1) precedente realizzate e posizionate nei vari punti delle strutture.
Anche le due ciminiere sono state riviste realizzando le estremità dei vari condotti e ricoperte con una rete di plastica verniciata di nero opaco, tutte e due le ciminiere sono collegate tramite un tubetto di plastica da 12 mm ad un generatore di fumo che simulerà i fumi di scarico della nave (questo sistema fumogeno è radiocomandato).
Infine il tutto è stato verniciato in grigio chiaro (le sovrastrutture) e in grigio medio (i ponti) . Una volta verniciata sono stati inseriti i vari microled che illuminano il modello.
L’ultimo atto della ricostruzione è la realizzazione dell’asta portabandiera di prua la stesura delle varie filature e la bandiera della M.M.I al picco.
Il lavoro che rende Nave CAIO DUILIO degno di entrare con tutti i diritti nella flotta sociale delle NAVI AMMIRAGLIE , è stato eseguito in sei mesi per un totale di oltre 1300 ore di lavoro.
WORK in PROGRESS del RIFACIMENTO
Il lavoro è iniziato dalla plancia di comando della nave che come si vede nella (foto 1) era solo simulata e realizzata in compensato, quindi niente esisteva al suo interno inoltre era priva di una qualsiasi illuminazione. Con una lama di un seghetto con estrema cautela è stata tagliata e quindi tolta (foto 2 e 3) la finta vetratura lasciando libero lo spazio necessario per realizzare gli interni e ricostruire una vera vetratura che permetta la completa visione interna. Una volta aperto il vano e rifilato si inizia il lavoro per realizzare gli interni della plancia e le loro componenti (allo scopo è stato fondamentale il disegno (della Fincantieri) della configurazione della plancia con le varie sistemazioni interne.(foto 4) , sono state realizzate le nuove vetrature realizzate con profilati di plasticard e trasparente (fig. 5) poi è iniziata la realizzazione degli arredi interni, delle console, dei quadri elettrici, e della poltrona del comandante (fig-6-7-8-9- ) Si è passati poi alla illuminazione dei vari monitor usando dei micro led da 0,4 mm. Per passare poi alla illuminazione della plancia con led da 3 mm bianchi e blu per le esigenze diurne e notturne. Una volta terminata la realizzazione degli interni (compreso l’equipaggio) si verifica il corretto inserimento nella zona precedentemente aperta (fig.10) poi viene provata la corretta misura della vetratura (foto 11) viene sospeso il lavoro in questa zona della nave in attesa della come vedremo totale ricopertura delle sovrastrutture con il plasticard. Vengono tolti tutti i radar, le postazioni delle armi e quant’altro sistemato sui ponti e sostituiti con altri autocostruiti nei minimi dettagli in più i radar sono tutti motorizzati (micro motori ridotti a 3 volt), nello specifico il radar di ricerca in superficie SELEX(foto 12-13-) Il radar di tiro SELEX sistemi integrati (foto 14-15) Il radar di navigazione GEM MMSPN-753 (16-17) per installare i nuovi radar motorizzati sono state aperte delle fessure sui supporti per far passare i fili elettrici (foto 18), per altri invece si è provveduto alla nuova costruzione (foto19) Il complesso del radar di tiro di poppa (foto 20-21) anche le antenne del sistema ECM guerra elettronica sono state rifatte (foto 22-23), infine è stata restaurata e motorizzata la grande antenna del radar volumetrico per la ricerca aerea a grande distanza BAE SYSTEM (foto 24) .
Una volta terminato il lavoro delle varie antenne radar si è passati a realizzare ex nuovo tutti i sistemi d’arma presenti sul ponte. L’inizio è stato la realizzazione delle nuove torrette dei tre cannoni OTO MELARA SUPER RAPIDO da 7662mm., iniziando dalla loro base (foto25-26) non presente sul modello all’origine poi sono state realizzate le nuove torrette con una nuova canna e motorizzate per la loro rotazione radiocomandata(foto27-28) , completamente rifatti i lanciarazzi multicelle polivalente OTO MELARA SCLAR-H (foto 29-30), il sistema missilistico antinavecontrocosta MBDA TESEO MK-2A, (foto 31-32) il lanciatore multicelle a 12 tubi da 127 mm facente parte del sistema antisiluro SLAT (foto 33-34), i pozzi di lancio del sistema missilistico da difesa aerea PAAMS (foto35-36), infine sono state auto costruite le due mitragliere OERLIKON KBA da 2580 mm in complesso singolo OTO MELARA mod. 503 (foto 37) non presenti sul modello in origine.
Finita la realizzazione dei sistemi radar e armi, si è messo mano in maniera radicale alla parte poppiera della nave, il lavoro più importante è stata l’apertura del portellone dell’Hangar (foto 38-39-40) e della realizzazione e illuminazione del suo interno (foto40), all’interno trovano posto fra le varie cose un elicottero e un gommone con carena rigida (foto 41-42)
Finita anche questa parte di lavoro si è passati alla completa rivestitura di tutte le sovrastrutture con lamina di plasticard da 0,25 e 0,40 mm. (foto 43-44-45-46-47-48), Una volta tutto ricoperto, si sono montati i portelli (foto 49) le cornici delle numerose griglie di areazione (foto 50) una volta terminata questa lunga operazione si è passati alla verniciatura a spruzzo con smalto acrilico RALL 7035 una volta asciutta si sono praticati ,i piccoli fori dove vengono inseriti i microled della illuminazione, si collegano infine con saldature ad un conduttore d’ottone a 3 volt (foto 51).Nel frattempo vengono realizzate le battagliole in filo di ottone saldato a stagno (foto52). A questo punto vengono montati in posizione i radar, i sistemi d’arma e quant’altro predisposto.(foto53-54-55-56-57-58-). Anche il ponte di volo viene rifatto completamente prima era in plastica nera a nido d’ape (foto59) antiestetico e non conforme al vero è stato usato un compensato da 3 mm ricoperto in plasticard da 0,7 mm, verniciato con smalto acrilico RALL 7001 con le varie segnaletiche in bianco (foto60) infine è stato illuminato (foto61)
Sul ponte è stato posizionato un elicottero MK-60K completamente illuminato e con l’inserimento al suo interno di un micromotore da 3 volt è stato possibile dare la rotazione alle pale (foto 62-63-64-65)
Infine il lavoro è terminato con il posizionamento della bandiera della Marina Militare Italiana a riva sul torrione (foto 66) e con il jack sulla prua (foto 67)